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Frammenti di donna, inaugurazione il 10 aprile 2022 nei Sassi di…

Frammenti di donna, inaugurazione il 10 aprile 2022 nei Sassi di Matera

Domenica 10 aprile 2022 dalle ore 17,30 nello Spazio Abitare Canario
in via Bruno Buozzi 10 nei Sassi di Matera è in programma
l’inaugurazione dell’esposizione “Frammenti di donna”, a cura di Maria
Catalano Fiore e Marcella Gravela, con la collaborazione dell’Istituto
Diocesano per il sostentamento del Clero e di Abitare Canario
Arredamenti. La Mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 29 aprile
2022, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00, il sabato e la
domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.

In esposizione 20 opere, alcune mai esposte, di Roberto Capriuolo, un
artista pugliese giovane, ma già con un cospicuo curriculum di
esposizioni, recensioni e pubblicazioni, vincitoredel Premio “Filippo
Pugliesi” Agenzia Treccani a Arte di Puglia nel 2021, partecipa nel 2020
con “Contraccademia” alla mostra permanente presso la chiesa S. Teresa
dei Maschi a Bari, nel 2019 alla VII edizione della “Biennale D’Arte
contemporanea Italiana” di Lecce.

Una mostra interessante sia perché riguarda le donne, sia poiché si
focalizza su qualcosa di molto particolare nelle donne e negli esseri
umani in genere: gli occhi. Se le mani riescono a farsi comprendere, i
nostri occhi riescono ad ipnotizzare. Sin dalla notte dei tempi gli
occhi hanno avuto questo potere. Roberto Capriuolo appare profondamente
attratto dalle figure femminili di donne o di donne-dee incarnate, ma
soprattutto dai loro occhi. Potremmo utilizzare fiumi di inchiostro dal
significato dell’occhio nell’antico Egitto attraversando la Grecia
Classica, Roma, i suoi aspetti e significati profondi nel mondo
Bizantino e poi Alto Medioevale; ancora nel Rinascimento come strumento
per attrarre lo spettatore-fruitore dell’opera sino all’arte Moderna e
contemporanea. Roberto Capriuolo compie una operazione quasi di raccolta
di tutti questi indizi, modi, espressioni per offrire un suo
linguaggio: esprimere i suoi sentimenti e le sue denunce cominciati da
anni, sviluppatisi attraverso il ciclo delle FALENE, donne al limite,
maltrattate, vilipese da un mondo in cui la donna può essere uccisa o
anche frammentata, ma i suoi occhi saranno sempre aperti come monito,
come “denuncia” del torto subito.

Gli occhi sbarrati di Roberto rappresentano anche questo. Una denuncia-comprensione che pochi comprendono a tutt’oggi.

Non solo immagini, ma anche sculture compongono l’originale percorso
espositivo che attraverso un cammino frammentato e ricco di sospensioni
induce a confrontarsi con le profonde riflessioni dell’autore e con le
molteplici sfaccettature delle sue opere.

A riflettere un percorso in continua evoluzione è la duplice location
della mostra. “Frammenti di donna” viene ospitata in parte nella chiesa
Materdomini, in piazza Vittorio Veneto, nel centro del nucleo storico,
per concessione dell’Istituto Diocesano a sostentamento del Clero e con
la collaborazione di OLTRE L’ARTE, e in parte nello spazio espositivo di
Abitare Canario, in via Bruno Buozzi 10, nel cuore degli antichi Sassi
di Matera.

Frammenti di donna, inaugurazione il 10 aprile 2022 nei Sassi di MateraDomenica 10 aprile 2022 dalle ore 17,30 nello Spazio Abitare Canario
in via Bruno Buozzi 10 nei Sassi di Matera è in programma
l’inaugurazione dell’esposizione “Frammenti di donna”, a cura di Maria
Catalano Fiore e Marcella Gravela, con la collaborazione dell’Istituto
Diocesano per il sostentamento del Clero e di Abitare Canario
Arredamenti. La Mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 29 aprile
2022, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00, il sabato e la
domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.In esposizione 20 opere, alcune mai esposte, di Roberto Capriuolo, un
artista pugliese giovane, ma già con un cospicuo curriculum di
esposizioni, recensioni e pubblicazioni, vincitoredel Premio “Filippo
Pugliesi” Agenzia Treccani a Arte di Puglia nel 2021, partecipa nel 2020
con “Contraccademia” alla mostra permanente presso la chiesa S. Teresa
dei Maschi a Bari, nel 2019 alla VII edizione della “Biennale D’Arte
contemporanea Italiana” di Lecce.Una mostra interessante sia perché riguarda le donne, sia poiché si
focalizza su qualcosa di molto particolare nelle donne e negli esseri
umani in genere: gli occhi. Se le mani riescono a farsi comprendere, i
nostri occhi riescono ad ipnotizzare. Sin dalla notte dei tempi gli
occhi hanno avuto questo potere. Roberto Capriuolo appare profondamente
attratto dalle figure femminili di donne o di donne-dee incarnate, ma
soprattutto dai loro occhi. Potremmo utilizzare fiumi di inchiostro dal
significato dell’occhio nell’antico Egitto attraversando la Grecia
Classica, Roma, i suoi aspetti e significati profondi nel mondo
Bizantino e poi Alto Medioevale; ancora nel Rinascimento come strumento
per attrarre lo spettatore-fruitore dell’opera sino all’arte Moderna e
contemporanea. Roberto Capriuolo compie una operazione quasi di raccolta
di tutti questi indizi, modi, espressioni per offrire un suo
linguaggio: esprimere i suoi sentimenti e le sue denunce cominciati da
anni, sviluppatisi attraverso il ciclo delle FALENE, donne al limite,
maltrattate, vilipese da un mondo in cui la donna può essere uccisa o
anche frammentata, ma i suoi occhi saranno sempre aperti come monito,
come “denuncia” del torto subito.Gli occhi sbarrati di Roberto rappresentano anche questo. Una denuncia-comprensione che pochi comprendono a tutt’oggi.Non solo immagini, ma anche sculture compongono l’originale percorso
espositivo che attraverso un cammino frammentato e ricco di sospensioni
induce a confrontarsi con le profonde riflessioni dell’autore e con le
molteplici sfaccettature delle sue opere.A riflettere un percorso in continua evoluzione è la duplice location
della mostra. “Frammenti di donna” viene ospitata in parte nella chiesa
Materdomini, in piazza Vittorio Veneto, nel centro del nucleo storico,
per concessione dell’Istituto Diocesano a sostentamento del Clero e con
la collaborazione di OLTRE L’ARTE, e in parte nello spazio espositivo di
Abitare Canario, in via Bruno Buozzi 10, nel cuore degli antichi Sassi
di Matera.